SISTEMA DI CHIRURGIA ENDOSCOPICA

PER IL TRATTAMENTO DELLE ERNIE DISCALI

TRANSFORAMINALE – INTERLAMINARE – CERVICALE



EndoFast è un sistema completo per chirurgia vertebrale endoscopica, che permette il trattamento di diverse patologie che coinvolgano tutti i tratti della colonna vertebrale e di trattare tutti i tipi di ernie discali anche espulse e migrate, le protrusioni e delle degenerazioni discali, causa di mal di schiena e sciatica.


La tecnica EndoFast consiste nell’effettuare una piccola incisione cutanea inferiore al centimetro e sotto guida radiologica, attraverso la quale vengono introdotti ed utilizzati, dilatatori e strumenti di alta precisione che consentono il posizionamento di una cannula di lavoro a livello del forame di coniugazione. Mediante questo strumento dal diametro di circa 8mm, viene introdotto l’endoscopio attraverso il quale si hanno contemporaneamente fonte di luce, di irrigazione, il canale di lavoro e telecamere ad altissima risoluzione fino a 4K;


EndoFast assicura che le strutture anatomiche articolari e legamentose della colonna vertebrale non vengano alterate durante l’intervento chirurgico.


A seconda del punto dove il frammento discale viene espulso rispetto alle strutture nervose vicine (radici, sacco durale), vi sono due distinte tecniche: l’approccio transforaminale per le ernie intra ed extraforaminali (compressione su radice e ganglio radicolare) e l’approccio interlaminare per le ernie pre-foraminali paramediane (compressione sull’emergenza radicolare e sacco durale).

Il sistema EndoFast è composto da: EndoFast TRANSFORAMINALE: per la rimozione di tutti i tipi di ernie lombari per via transforaminale. EndoFast INTERLAMINARE: per la rimozione di ernie pre-foraminali paramediane, per trattare le stenosi del canale vertebrale lombare e per tutte quelle ernie difficilmente approcciabili con il sistema transforaminale. EndoFast CERVICALE: per approcciare le ernie del tratto cervicale.

ENDOFAST TRANSFORAMINALE

Nell’approccio transforaminale il frammento discale da togliere è raggiunto per via percutanea postero laterale, attraverso il forame intervetebrale tra la radice nervosa in uscita e quella che prosegue per uscire nel forame sottostante.



Può essere usata in tutti i casi di sintomatologia radicolare causata da ernia lombare espulsa od estrusa, paramediana, intraforaminale, ed extraforaminale.


La rimozione del materiale discale avviene per via endoscopica attraverso un accesso tranforaminale che si effettua grazie all’ausilio di dilatatori e di uno speciale sistema chiamato Triphine Dilarimmer, che consente all’operatore di effettuare in contemporanea la dilatazione dei muscoli e la foraminotomia per consentire la corretta introduzione di una camera di lavoro.


Mediante questo strumento dal diametro di circa 8mm, viene introdotto l’endoscopio attraverso il quale si hanno a disposizione contemporaneamente fonte di luce, di irrigazione, il canale di lavoro e telecamere ad altissima risoluzione fino a 4K.


Il foraminoscopio consente di visualizzare tutte le strutture contenute nel canale vertebrale (radici nervose, midollo, sacco durale, vasi ecc.) e l’ernia discale da rimuovere.


Con l’ausilio di innovative, ed uniche speciali pinze, una sonda termica e speciali frese spinali EndoFast TRANSFORAMINALE permette la rimozione del materiale discale in totale sicurezza, ed è indicato per pazienti obesi, per i quali la classica chirurgia open, risulta essere molto invasiva e degenerativa.

  • L’INTERVENTO PASSO DOPO PASSO:

    L’intervento viene eseguito sia in anestesia locale con sedazione che spinale, con paziente posizionato in posizione prona; l’anestesia generale si può utilizzare in soggetti particolari o dietro esplicita richiesta.

    Dopo aver determinato i reperi d’ingresso sotto guida radioscopica, tramite l’introduzione di un ago spinale e di un filo guida kirschner viene tracciata la corretta “via di accesso” al disco erniato. Attraverso una piccola incisione di meno di un cm, e con l’ausilio di dilatatori e reamers di diametro crescente, il chirurgo dilata in maniera graduale i tessuti molli senza arrecare danno a muscoli, tendini, nervi ne strutture anatomiche circostanti ed allarga, e se necessario il forame vertebrale.


    Questa parte della procedura viene effettuata con pochi scatti radiografici e termina con la corretta ubicazione della cannula di lavoro.


    All’interno della camera di lavoro viene introdotto il foraminoscopio, che presenta al proprio interno, la fonte di luce, il canale di lavaggio, la telecamera ad altissima risoluzione e un canale di lavoro. Mediante una visione diretta di tutta l’anatomia della zona dove si opera, l’ernia viene asportata mediante delle speciali ed innovative finissime pinze, tramite un dispositivo termico che sfrutta radiofrequenza attraverso il quale si può coagulare ed effettuare un trattamento di ablazione completa del materiale discale oppure polverizzarlo attraverso delle speciali frese spinali.

    Eventuali emostasi o piccoli frammenti rimasti vengono trattati mediante la sonda termica.

    L’intervento termina con l’applicazione di uno o due punti di sutura.

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ENDOFAST INTERLAMINARE

EndoFast INTERLAMINARE si utilizza per tutte le ernie discali difficilmente approcciabili con la tecnica transforaminale, e soprattutto per quelle del livello L5/S1, quando il paziente presenta anatomicamente una cresta iliaca molto accentuata. La tecnica viene utilizzata inoltre per i vari trattamenti di stenosi, presenti nel forame, nella cavità e sul lato ventrale della dura.


La tecnica viene utilizzata inoltre per i vari trattamenti di stenosi, presenti nel forame, nella cavità e sul lato ventrale della dura, anche in accoppiamento con EndoFast TRANSFORAMINALE.


La rimozione del materiale discale avviene per via endoscopica attraverso un accesso interlaminare completamente mini invasivo che si effettua grazie all’ausilio di dilatatori, di innovative, ed uniche speciali pinze di grandezze ed aperture diverse per garantire una maggiore presa e una serie di kerrison di diverse misure intercambiabili sul manico per poter rimuovere osso ed altri tessuti.

  • L’INTERVENTO PASSO DOPO PASSO:

    L’intervento viene eseguito sia in anestesia locale con sedazione che spinale, con paziente posizionato sul letto operatorio in posizione prona; l’anestesia generale si può utilizzare in soggetti particolari o dietro esplicita richiesta.


    La prima parte della procedura chirurgica avviene con l’ausilio dell’amplificatore di brillanza, seguendo dei passaggi molto semplici e graduali e pochi scatti radiografici e termina con la corretta ubicazione della cannula di lavoro.


    Dopo aver determinato i reperi d’ingresso sotto guida radioscopica, tramite l’introduzione di un ago spinale e di un filo guida kirschner viene tracciata la corretta “via di accesso” al disco erniato. L’accesso avviene il più mediale possibile, parallelo e lateralmente al processo spinoso, ed i reperi di ingresso e l’angolazione della traiettoria da seguire dipendono dalla posizione dell’ernia; risulta quindi molto importante l’analisi dell’indagine RM.


    Attraverso una piccola incisione di meno di un cm, e con l’ausilio di dilatatori e reamers di diametro crescente, il chirurgo dilata in maniera graduale i tessuti molli senza arrecare danno a muscoli, tendini, nervi ne strutture anatomiche circostanti fino all’inserimento della camera di lavoro, che si troverà a questo punto sul legamento.


     All’interno della camera di lavoro viene introdotto l’endoscopio che presenta al proprio interno, la fonte di luce, il canale di lavaggio, la telecamera ad altissima risoluzione e un canale di lavoro. Mediante una visione diretta di tutta l’anatomia della zona dove si opera sarà possibile con l’ausilio di diversi strumenti arrivare al disco erniato. Se dovesse risultare molto stretta potrebbe essere necessario aprire la finestra della lamina, e con l’ausilio di kerrison di diverse misure intercambiabili sul manico e un trapano spinale. 

    L’ernia verrà asportata mediante delle speciali ed innovative finissime pinze, tramite un dispositivo termico che sfrutta radiofrequenza attraverso il quale si può coagulare ed effettuare un trattamento di ablazione completa del materiale discale oppure polverizzarlo attraverso delle speciali frese spinali.


    Eventuali emostasi o piccoli frammenti rimasti vengono trattati mediante la sonda termica.

    L’intervento termina con l’applicazione di uno o due punti di sutura.

    Allo stesso modo le stenosi del canale potranno essere operate, potendo eseguire una decompressione totale con l’ausilio di strumenti ed attrezzi appositamente studiati.

ENDOFAST INTERLAMINARE

EndoFast INTERLAMINARE si utilizza per tutte le ernie discali difficilmente approcciabili con la tecnica transforaminale, e soprattutto per quelle del livello L5/S1, quando il paziente presenta anatomicamente una cresta iliaca molto accentuata. La tecnica viene utilizzata inoltre per i vari trattamenti di stenosi, presenti nel forame, nella cavità e sul lato ventrale della dura.




La rimozione del materiale discale avviene per via endoscopica attraverso un accesso interlaminare completamente mini invasivo che si effettua grazie all’ausilio di dilatatori, di innovative, ed uniche speciali pinze di grandezze ed aperture diverse per garantire una maggiore presa e una serie di kerrison di diverse misure intercambiabili sul manico per poter rimuovere osso ed altri tessuti.

  • L’INTERVENTO PASSO DOPO PASSO:

    L’intervento viene eseguito sia in anestesia locale con sedazione che spinale, con paziente posizionato sul letto operatorio in posizione prona; l’anestesia generale si può utilizzare in soggetti particolari o dietro esplicita richiesta.


    La prima parte della procedura chirurgica avviene con l’ausilio dell’amplificatore di brillanza, seguendo dei passaggi molto semplici e graduali e pochi scatti radiografici e termina con la corretta ubicazione della cannula di lavoro.


    Dopo aver determinato i reperi d’ingresso sotto guida radioscopica, tramite l’introduzione di un ago spinale e di un filo guida kirschner viene tracciata la corretta “via di accesso” al disco erniato. L’accesso avviene il più mediale possibile, parallelo e lateralmente al processo spinoso, ed i reperi di ingresso e l’angolazione della traiettoria da seguire dipendono dalla posizione dell’ernia; risulta quindi molto importante l’analisi dell’indagine RM.


    Attraverso una piccola incisione di meno di un cm, e con l’ausilio di dilatatori e reamers di diametro crescente, il chirurgo dilata in maniera graduale i tessuti molli senza arrecare danno a muscoli, tendini, nervi ne strutture anatomiche circostanti fino all’inserimento della camera di lavoro, che si troverà a questo punto sul legamento.


     All’interno della camera di lavoro viene introdotto l’endoscopio che presenta al proprio interno, la fonte di luce, il canale di lavaggio, la telecamera ad altissima risoluzione e un canale di lavoro. Mediante una visione diretta di tutta l’anatomia della zona dove si opera sarà possibile con l’ausilio di diversi strumenti arrivare al disco erniato. Se dovesse risultare molto stretta potrebbe essere necessario aprire la finestra della lamina, e con l’ausilio di kerrison di diverse misure intercambiabili sul manico e un trapano spinale. 

    L’ernia verrà asportata mediante delle speciali ed innovative finissime pinze, tramite un dispositivo termico che sfrutta radiofrequenza attraverso il quale si può coagulare ed effettuare un trattamento di ablazione completa del materiale discale oppure polverizzarlo attraverso delle speciali frese spinali.


    Eventuali emostasi o piccoli frammenti rimasti vengono trattati mediante la sonda termica.

    L’intervento termina con l’applicazione di uno o due punti di sutura.

    Allo stesso modo le stenosi del canale potranno essere operate, potendo eseguire una decompressione totale con l’ausilio di strumenti ed attrezzi appositamente studiati.

ENDOFAST CERVICALE

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EndoFast CERVICALE si utilizza per la rimozione dell'ernia cervicale. La rimozione del materiale discale avviene per via endoscopica attraverso un approccio anteriore contro laterale che si effettua grazie all'ausilio di una serie di dilatatori tissutali e di un piccolo reammer discale che permettono tramite una piccola incisione di introdurre una cannula di lavoro mediante la quale va inserito un “cervicoscopio”, attraverso il quale, con piccole pinze endoscopiche e una sonda a radiofrequenza, si procede all’asportazione del frammento erniato.

  • L’INTERVENTO PASSO DOPO PASSO:

    L’intervento viene eseguito sia in anestesia locale con sedazione, con paziente posizionato sul letto operatorio in posizione supina; l’anestesia generale si può utilizzare in soggetti particolari o dietro esplicita richiesta.


    La prima parte della procedura chirurgica avviene con l’ausilio dell’amplificatore di brillanza, seguendo dei passaggi molto semplici e graduali e pochi scatti radiografici e termina con la corretta ubicazione della cannula di lavoro.


    Attraverso la palpazione della zona contenuta tra la carotide e l’esofago vengono rilevati i reperi di ingresso e tramite l’introduzione di un ago spinale e di un filo guida kirschner viene tracciata la corretta “via di accesso” con un approccio anterolaterale che supera il disco del livello da trattare ed approccia direttamente al sito erniato.


    Attraverso una piccola incisione di meno di un cm, e con l’ausilio di dilatatori e reamers di diametro crescente, il chirurgo dilata in maniera graduale i tessuti molli senza arrecare danno a muscoli, tendini, nervi ne strutture anatomiche circostanti fino all’inserimento della camera di lavoro.

    All’interno della camera di lavoro viene introdotto un piccolo endoscopio che presenta al proprio interno, la fonte di luce, il canale di lavaggio, la telecamera ad altissima risoluzione e un canale di lavoro di appena 2 mm. Mediante una visione diretta di tutta l’anatomia della zona dove si opera sarà possibile con l’ausilio di diversi strumenti arrivare al disco erniato.


    L’ernia verrà asportata mediante delle speciali ed innovative finissime pinze, tramite un dispositivo termico che sfrutta radiofrequenza attraverso il quale si può coagulare ed effettuare un trattamento di ablazione.


    Eventuali emostasi o piccoli frammenti rimasti vengono trattati mediante la sonda termica.

    L’intervento termina con l’applicazione di uno o due punti di sutura.